Cosa ci spinge a fare quello che facciamo? In una parola: passione. Appassionarsi significa riconoscersi in qualcosa, valorizzarla, combattere per portarla avanti. Per Francesco, una passione su tutte delinea la sua personalità: la passione per Batman!
Ok, è una passione che accomuna milioni di persone, niente di che. Per Francesco, però, ha un valore diverso. Come Batman, anche Francesco non ha superpoteri (a noi conosciuti!) e, come tutti, deve affrontare le sue sfide da solo, da semplice umano.
Anche questa è una riflessione abbastanza banale, diciamolo! Ma banalità non significa superficialità. Una banalità è una verità collettiva, riconosciuta da tutti.
Applicata alla sua professione ha dei risvolti inaspettati. Significa lavorare su sé stessi, riconoscere di non essere sempre “super”. Questa banalità, questa verità, diventa la mission di una vita: farcela con le proprie forze funziona solo se si lavora in gruppo, se si combinano i singoli (umani) poteri di ogni membro del team. Ma come si unisce un team? Con il dialogo e la trasparenza. Come una ragnatela (sigh, eroe sbagliato!) il dialogo unisce le persone, e funziona solo se ci si mostra sinceri e anche un po’ vulnerabili. Così Francesco, e tutto lo studio, collabora attivamente con i propri clienti. Dialogando, trovando un obiettivo e portandolo a termine insieme.
Ma se c’è Batman, dov’è Joker? Come nelle migliori storie, deve esserci un conflitto, una piccola battaglia, anche se a suon di penne e parole, e nella storia di Francesco la sua piccola guerra, il suo Joker, è la categoria professionale di cui fa parte. Non è una lotta “bene “contro il “male” così evidente, ma rimane intensa e fin troppo concreta.